sistemi di antifurto 2021

Nuovi sistemi di antifurto 2021

Con le nuove tecnologie tutto può essere controllato, gestito e impostato più facilmente. Ciò ha reso molto più efficiente ogni ambito dello svago, del lavoro e, nel nostro caso, della sicurezza. Tantissimi anti-furto hanno integrato questo nuove tecnologie al loro interno, a volte basta scaricare un applicazione dal cellulare per impostare e controllare lo stato di sicurezza della casa, dell’ufficio o della bottega.
Qui vi presenteremo alcune dei nuovi sistemi di antifurto 2021, da istallare a casa, ma che possono essere adatti per ogni ambiente.

Mapishop Clarence Antifurto Allarme Casa

Questo sistema di anti-furto riesce a parlarti, nel vero senso della parola. Attraverso una voce guida vi guiderà in tutte le operazioni da svolgere e dandovi informazioni sullo stato della centrale. In dotazione sarà dato un grande schermo LCD che, tramite un menù a tendina, renderà più semplice l’impostazione. L’azienda produttrice vende sia il kit base ma anche altri accessori che possono essere integrati. L’anti-furto è equipaggiato di combinatore telefonico gsm che può essere gestito da lontano attraverso messaggistica o chiamata vocale. Nel caso in cui dovesse suonare l’allarme il sistema telefonico farà tutte le chiamate necessarie o quelle inserite manualmente, in modo tale da allertare chi di dovere.

Bentel Security Kit Absoluta Smart

Questo nuovo sistema di antifurto 2021 potrà interagire con voi direttamente con lo smartphone. La centrale contiene un programma facile, intuitivo e celere. Grazie all’applicazione integrata si può impostare il sistema di sicurezza con l’aiuto del tablet o del cellulare, senza l’aiuto di personal computer o altro. Sono disponibili due kit, una senza fili e l’altra nella versione classica con filo.

Allarme Casa Anti-intrusione Tiiwee

Un kit molto completo quello offerto dalla casa produttrice di questo sistema anti-furto. All’interno si trovano: due sensori per le varie porte e finestre, un telecomando e una sirena da 120 decibel. L’allarme è facile da montare e la sirena può essere velocemente attivata e disattivata col telecomando, anche a distanza considerevole. Sono presenti altri accessori. si possono aggiungere ulteriori sensori o rilevatori di movimento.

Somfy Home alarm plus

Ottimo sistema antifurto 2021 che evita i falsi allarmi. Questo sistema produce un margine, un bordo di sicurezza all’interno del cui il sistema individua movimenti o i tentativi di intrusione. Così facendo, la sirena si attiva molto prima dell’ingresso nell’ambiente interessato e l’allarme può essere inviato ai numeri interessati e direttamente al vostro cellulare. Riesce a dare protezione ad ogni ingresso e riconosce movimenti ordinari da quelli che costituiscono un’intrusione, ad esempio non rileva una foglia che vola o una palla che rimbalza.

Anti-furto e allarme AMC c24 gsm

Questo sistema di anti-furto è molto polifunzionale, può essere montato e impostato sia nelle abitazioni private che in uffici, fabbriche o aziende. La centrale è ad otto zone ma si può espandere fino a 24 e contiene un combinatore gsm integrato. L’anti-furto si può gestire molto facilmente sia di presenza, con una tastiera, che da lontano, tramite messaggistica sms. Il kit basilare contiene: una centrale, una tastiera, una sirena da interno e una da esterno e due sensori con infrarossi.

Bticino allarme casa MyHome 3485std

Questo sistema di anti-furto è gestibile attraverso un transponder o una semplice tastiera e può controllare fino a 72 zone. Può circoscrivere fino a sedici scenari ed ha una trasmittente tramite telefono PSTN che invia l’allarme. E’ pure dotata di morsettiera per connettere due contatti locali magnetici. Il tutto si può programmare attraverso l’applicazione Ti Security Standard.

Le informazioni su tanti altri anti-furti sono raramente ben comunicati attraverso siti specializzati, tranne qualche eccezione come antifurto.pro e pochi altri.
Nuovi sistemi escono ogni mese, grazie alle innovazioni tecnologiche, e dare una corretta informazione sulle nuove uscite non è facile. Qui, abbiamo solo riassunto alcune dei nuovi sistemi antifurto 2021, ma tanti altri sono presenti.

impianto elettrico a norma di legge

Come avere un impianto elettrico a norma di legge e la dichiarazione di conformità

Ormai da circa 30 anni si parla di impianti a regola d’arte e di dichiarazione di conformità. Tutto ha avuto inizio con la legge 46 del 1990 , legge che si poneva l’obiettivo di regolamentare l’installazione degli impianti all’interno dei locali, e che nel 2008 è stata sostituita dal DM 37/08. Nonostante ciò ancor oggi vengono realizzati impianti elettrici da soggetti non qualificati, quindi senza certezza che siano state seguite le giuste norme di settore.

Ma perché è importante affidare la realizzazione di un impianto elettrico ad una ditta abilitata ai sensi del DM 37/08?

Sottoponiamo questa domanda all’Ing. Antonino Vento del portale impianti.tech, che risponde con quanto riportato di seguito.

Un impianto elettrico a norma di legge è visto solo come un inutile costo

Purtroppo ancora oggi la “dichiarazione di conformità è vista come un costo, il cliente finale pensa che l’impianto costi di più solo perché viene fornito quel “pezzo di carta, cioè in parole povere non viene percepita il maggior grado di sicurezza di un impianto elettrico a regola d’arte.

La sicurezza percepita e quella reale

Un impianto elettrico ha lo stesso aspetto esteriore, indipendentemente che si a regola d’arte no. Cioè il cliente finale, una volta scelta la serie di interruttori e prese da far installare all’impiantista, vedrà solamente queste parti dell’impianto, senza poter capire se quest’ultimo sia a norma o no.

Le differenze tra un buon impianto ed uno pessimo non sono visibili ad occhio, poiché queste sono incassate nelle pareti: mi riferisco alle tubazioni e ai cavi, nonché le connessioni nelle casette di derivazione.

La scelta ed il dimensionamento della rete di distribuzione fa la differenza in termini di sicurezza e di prezzo.

Collegare 5,6, 7 prese in cascata riduce i costi dell’impianto, ma è fuori norma e pericoloso.

Creare una linea principale per le prese è economico (risparmio sui cavi e sulle tubazioni) ma può non essere sufficiente ai fini dell’affidabilità e continuità dell’impianto (la linea potrebbe surriscaldarsi e provocare incendi, oppure un guasto su un’apparecchiatura metterebbe fuori servizio tutte le prese elettriche dell’impianto).

Potrei continuare con gli esempi, ma penso che questi due bastino a far capire che, un eventuale sovrapprezzo di un impianto realizzato da una ditta qualificata non è legato solo i costi di oneri previdenziali e accise, ma è legato anche all’adozione di soluzioni impiantistiche che comportano maggior costi per l’acquisto di materiali e per il numero di ore impiegate in campo.

Il risparmio iniziale può ripercuotersi sul valore dell’immobile

Risparmiare sul costo dell’impianto elettrico può generare costi futuri se si pensa di vendere l’immobile o affittarlo, infatti, l’assenza della dichiarazione di conformità, cioè il documento che attesta che l’impianto elettrico è a regola d’arte, blocca le operazioni di vendita o affitto dell’immobile.

Non potendo provare che gli impianti sono a regola d’arte è inevitabile il deprezzamento dell’immobile: infatti chi subentra dovrà chiamare una ditta qualificata, far controllare l’impianto e spendere per metterlo a norma.

In fase di compravendita, sicuramente l’importi decurtati saranno pari al costo di realizzazione di un impianto nuovo, ed e quindi facile per un appartamento di dimensioni medie perdere 2000-3000€, fino ad arrivare a decine di miglia di euro per i locali ad uso commerciale ed industriale (magari l’impianto è buono, ma non c’è nessun documento che attesti ciò).

In caso di affitto?

Qui la situazione si complica, certo non è possibile trasferire quest’onere all’inquilino. Quindi bisogna incaricare una ditta, che farà un sopralluogo ed individuerà le parti dell’impianto sulle quali intervenire. A lavori ultimati rilascerà una dichiarazione di conformità degli interventi che ha realizzato.

Quindi in conclusione, quel 10-15% risparmiato affidando la realizzazione dell’impianto ad un soggetto non qualificato, genererà costi di gran lunga superiori (spesso pri all’importo di realizzazione di un impianto nuovo) al momento di vendere o affittare l’immobile.

Conclusioni

Come si può evincere da quanto detto, la normativa sulla regola d’arte, non ha come obiettivo quello di generare tonnellate di carta e maggior oneri per il cittadino, ma le condizioni per aumentare la sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, perché purtroppo molti incedenti, anche mortali, derivano dall’utilizzo dell’energia elettrica.