scenari digitali in Italia

Trend e Nuovi scenari digitali in Italia

È impossibile ignorare quanto il contesto digitale e tutti i suoi nuovi trend e scenari stiano vivendo una crescita esponenziale e capace di influenzare le tendenze in più ambiti. Dalla pandemia ad oggi il concetto di digitalizzazione è diventato sempre più importante, soprattutto in funzione di una rivoluzione dell’ambito lavorativo e di nuove possibilità di sviluppo. In particolare, lo smart working sempre più utilizzato ha portato alla nascita non solo di nuove figure lavorative ma soprattutto alla crescita di nuovi flussi digitali decisamente proficui.

Quali sono le nuove tendenze e gli scenari digitali in Italia

Come accennato precedentemente, il contesto lavorativo è forse il principale settore ad aver subito favorevolmente l’impatto digitale degli ultimi anni. Qualsiasi tipologia di azienda ha iniziato un processo di ottimizzazione e implemento di nuove funzioni e mansioni legate a tale campo. L’effetto principale è chiaramente quello di offrire ai consumatori nuove possibilità e nuove occasioni, ampliando di riflesso il proprio bacino d’utenza. Considerando gli scenari digitali in Italia che risultano più evidenti dal punto di vista dell’influenza e diffusione, sono certamente da menzionare le nuove potenzialità offerte dal mondo dei social network, l’utilità degli assistenti virtuali, e-commerce ed eventi virtuali.

Il nuovo sfruttamento dei social network

Il livello di digitalizzazione attuale ha portato a dare una nuova vita anche alle varie piattaforme social più note. Principalmente utilizzati come mezzo di comunicazione e di incontro virtuale, attualmente i social network vengono sfruttati quasi come vetrina dalle aziende, in grado di mettere a disposizione la possibilità di visionare i propri prodotti e ipoteticamente procedere ad un acquisto diretto o indiretto. Tale aspetto prende il nome di Social-Commerce; offrendo così nuovi punti di riferimento al mercato digitale.

Sviluppo e diffusione degli E-Commerce

Di pari passo con lo sviluppo dei social-commerce, anche gli e-commerce stanno vivendo una diffusione decisamente capillare. Le aziende di ogni genere e settore hanno spostato il flusso delle proprie strategie di mercato direttamente sui propri siti di riferimento. In questo modo, è garantita un’alternativa valida ai punti vendita fisica garantendo agli utenti la possibilità di poter acquistare i prodotti richiesti con pochi click e passaggi semplificati. Tutto ciò è possibile anche grazie alla diffusione di ottime piattaforme per Hosting professionale.

L’importanza degli eventi digitali

Con lo sviluppo digitale degli ultimi tempi è cresciuta anche l’esigenza di condividere le proprie idee ed esperienze attraverso dei veri e propri eventi reperibili direttamente sul web. Sono disponibili infatti tantissime alternative di intrattenimento digitale, sia dal punto di vista formativo che per puro svago. Dalle piattaforme di streaming al conseguimento di corsi di formazione prettamente in via digitale, al fine di garantire maggiore coinvolgimento.

Il ruolo degli assistenti virtuali

Un ruolo chiave all’interno dei nuovi scenari digitali in Italia è senza dubbio svolto dagli assistenti virtuali. Si tratta di una possibilità informatica che permette una più agevole comprensione delle esigenze del consumatore o dell’utente, offrendo così risposte esaustive a richieste comuni o anche particolari. Gli assistenti virtuali riescono infatti a comprendere i bisogni del richiedente garantendo un’assistenza costante e ottimizzata per raggiungere la soddisfazione degli utenti. Tale sistema è sempre più utilizzato soprattutto sui vari siti di vendita, al fine di offrire un supporto concreto in fase di scelta e di ipotetico acquisto. Inoltre, con l’utilizzo degli assistenti virtuali è più semplice per le aziende creare uno stretto legame di fidelizzazione con i clienti, proiettando nel futuro ipotetiche nuove offerte personalizzate e mirate secondo criteri legati ad acquisti pregressi sulla medesima piattaforma.

Impatto mining

Impatto mining sui Data Center per generare criptovalute

Da diversi anni stiamo assistendo ad una crescita poderosa di investimenti digitali in particolare concentrato sulle criptovalute. Nonostante sia un campo ormai sdoganato, sono diversi gli aspetti ancora poco chiari agli utenti, soprattutto in riferimento alle nuove evoluzioni del settore. In particolare, il concetto di impatto mining e la sua diversificazione nell’ambito delle valute digitali.

Cosa indica il termine mining per il settore delle criptovalute

Prima di addentrarsi nella descrizione degli affetti attuali delle procedure legate al mining delle criptovalute, è importante spiegare in maniera chiara cosa si intende con questa definizione. In parole povere, il termine fa riferimento al processo di emissione delle valute digitali; nello specifico, attraverso un sistema proposto sotto forma di premio, è concessa la possibilità di acquisire un quantitativo di criptovaluta senza dover passare per il controllo delle banche all’apice del monopolio monetario mondiale. Fin dal principio, tale procedura è stata essenziale al fine di dar vita al flusso digitale che attualmente verte in costante crescita. Il tutto grazie ai cosiddetti miners, ovvero coloro che si sono dimostrati disposti a mettere a disposizione un’ingente potenza energetica e informatica al fine di supportare la produzione costante di monete digitali. La potenza di calcolo necessaria era chiaramente elevatissima fin dai primi esperimenti di mining, motivo per il quale il premio per i miners risultava particolarmente elevato dal punto di vista delle monete digitali.

L’evoluzione del concetto e delle procedure di mining.

Chiaramente, il dispendio energetico necessario fino a poco fa per l’attività di mining ha destato il malcontento delle istituzioni legate alla tutela dell’ambiente dal punto di vista dell’impatto mining. Non a caso, visti i consumi elevati era evidente quanto il processo risultasse particolarmente gravoso dal punto di vista della sostenibilità. Il clamore della questione è arrivato a coinvolgere anche colossi del settore come Bill Gates ed Elon Musk, entrambi concordi nel demonizzare tale pratica e le conseguenze constatate. Per questa ragione, sono in sviluppo e costantemente sotto studio diverse opzioni per garantire le stesse performance di emissioni di criptovalute ma rispettando gli standard di rispetto per l’ambiente. Una delle alternative più in voga e che risulta quasi pronta per essere introdotta nel settore è quella del Proof of space and time di Chia. In alternativa al classico Proof of work del mining, questo metodo sostituisce il consumo energetico elevato con l’utilizzo di hard disk con la funzione di farming attraverso la memoria di massa. In sostanza, i classici miners utilizzerebbero lo spazio libero di questi strumenti per immettere sul mercato costantemente criptovalute senza quindi dover accedere ai processi precedentemente citati che necessitano inevitabilmente di un dispendio energetico insostenibile.

Qual è l’impatto effettivo delle criptovalute green

Con l’introduzione del farming attraverso l’utilizzo di hard disk era inevitabile che nascessero nuove valute digitali che puntassero proprio su questo sistema, come dimostrato dallo sviluppo esponenziale della criptovaluta Chia. L’impatto mining sul data center è in prospettiva, ma è già chiaro quello che potrebbe essere lo scenario futuro vista la corsa ad attrezzarsi con questa nuova forma di impatto mining ecologico. Nello specifico, i sistemi necessari per la distribuzione, elaborazione dei dati e conservazione degli hard disk potrebbero andare bel oltre le richieste, portando quindi ad un’impennata dei prezzi davvero considerevole. Gli hard disk potrebbero quindi diventare una materia prima tanto necessaria per i farmers quanto costosa e poco reperibile. Per conoscere ulteriori aspetti sugli ipotetici scenari futuri scopri maggiori dettagli sul sito hualma.it.

energia verde

Cosa sono e come funzionano le offerte energia verde

Scegliere un’offerta energia verde significa appoggiarsi alle fonti rinnovabili per i propri consumi domestici. Ciò significa garantire un importante aiuto all’ambiente, diminuendo le emissioni di C02 nell’atmosfera e utilizzando e preferendo fonti di energia pulita.

Andiamo ad analizzare come funzionano le offerte green per le utenze di luce e gas.

Offerte energia verde, quali i vantaggi

Le energie verdi (o green Energy) altro non sono che energie le quali traggono le loro origini da fonti rinnovabili, sfruttando ad esempio le biomasse o più semplicemente l’energia solare, eolica o idroelettrica. La crescente sensibilità nei confronti delle tematiche sostenibili, unita agli incentivi statali, sta determinando una crescita importante nel settore delle rinnovabili che, ad oggi, forniscono circa il 37% del fabbisogno energetico nazionale.

Optando per un’offerta green l’ambiente ringrazierà. Non a caso questo tipo di energie risultano essere un grande beneficio per l’ambiente in cui viviamo, essendo in grado di diminuire notevolmente il consumo di CO2 emesse, preferendo un’energia pulita ed evitando l’utilizzo di combustibili più inquinanti.

Le energie rinnovabili sono potenzialmente infinite e risultano sempre più scelte ed utilizzate dai consumatori a discapito delle energie tratte da combustibili fossili. Recenti dati garantiscono come una famiglia in fase di trasloco, al momento del nuovo allaccio delle utenze luce e gas, o della voltura o del subentro, preferisca abbracciare le offerte green presenti sul mercato piuttosto che le ormai obsolete offerte derivanti da combustibili fossili.

Energia verde: come scegliere il fornitore migliore

Siamo tutti padroni del nostro futuro. Ma dobbiamo anche pensare anche alle generazioni che verranno. Scegliere oggi di rendere il proprio stile di vita green rappresenta una decisione fondamentale per il pianeta di oggi e quello che verrà. Bisogna iniziare ad essere “sostenibili” nelle piccole cose, partendo proprio dalle mura domestiche. Un ottimo punto di partenza sono la raccolta differenziata e la scelta di un fornitore di energia che abbia offerte green così da utilizzare per i propri consumi domestici solo energia certificata e proveniente da fonti rinnovabili. All’interno del mercato libero, molti fornitori mettono a disposizione dei loro clienti diverse tariffe green di luce gas, personalizzabili secondo le proprie esigenze di consumo.

In attesa del passaggio obbligatorio al mercato libero previsto per gennaio 2023, molti fornitori stanno promuovendo offerte gas e luce a prezzi vantaggiosi.

Ma come fare a scegliere la tariffa green migliore?

Prima di sottoscrivere un’offerta di luce e gas è fondamentale avere la garanzia che l’energia che andremo a utilizzare per i nostri consumi domestici provenga da fonti rinnovabili. È la legge a stabilire che ogni fornitore di energia deve esibire un’apposita certificazione così da garantire l’effettiva provenienza della materia prima da fonti di energia pulita. In base alle disposizioni emanate da ARERA, ogni gestore deve fornire una Garanzia d’Origine (GO) rilasciata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

Prima di sottoscrivere un’offerta green presso un fornitore è consigliabile prendere in considerazione diversi parametri, quali il costo della materia prima e i servizi offerti, assicurandoci che siano in linea con le nostre esigenze (ad esempio la possibilità di ricevere la bolletta online, oppure di pagare con la modalità che ci è più comoda). In ultima analisi, è possibile approfondire la mission ambientale del fornitore che abbiamo scelto, per certificare che condivida i nostri valori per quanto concerne la sostenibilità ambientale.

Come scegliere la migliore offerta green per i nostri consumi

Prima di tutto, è bene sapere che scegliere un’offerta green per i propri consumi domestici, non comporta alcuna modifica agli impianti dell’abitazione, e il cambio della fornitura avviene in genere entro 30 giorni lavorativi. Per scegliere la tariffa green migliore per i nostri consumi domestici, dovremo prendere in considerazione il costo della materia prima, ovvero il prezzo del kWh per quanto riguarda l’energia elettrica e il costo del Smc per quanto riguarda il gas. Per avere un’idea più precisa di quanto andremo a spendere in bolletta è bene conoscere i propri consumi annuali (è sufficiente scorrere una vecchia bolletta): in questo modo avremo una panoramica più precisa del nostro fabbisogno energetico e potremo scegliere senza problemi l’offerta green più adatta alle nostre esigenze domestiche.

Infine verifica la copertura di rete della tua zona e attiva una delle migliori offerte internet per avere sempre a portata di mano, tramite app, i consumi relativi alle proprie utenze domestiche. Grazie alle numerose offerte di telefonia mobile potrai monitorare costantemente i tuoi consumi, gestendo ed ottimizzando costi e sprechi energetici direttamente da smartphone.

Quando chiuderà il servizio elettrico nazionale

Quando chiuderà il servizio elettrico nazionale?

Molti utenti ci hanno scritto perché dubbiosi sulla situazione attuale riguardante il mercato dell’energia e, in particolare, su quando chiuderà definitivamente il servizio elettrico nazionale.

Negli ultimi anni, infatti, la sua chiusura è stata rimandata più volte e questo ha portato, come conseguenza, a generare confusione in molti di noi, non sapendo di preciso quando il Servizio elettrico nazionale chiuderà in maniera definitiva, lasciando lo spazio totale al mercato libero dell’energia.

Partendo dalla certezza che il Servizio elettrico nazionale chiude sicuramente e, ormai, non manca nemmeno moltissimo tempo, prima di entrare nello specifico del discorso chiariamo di cosa si tratta e scopriamo quali sono le differenze tra mercato di maggior tutela e mercato libero dell’energia.

Questa distinzione è difatti fondamentale per riuscire ad avere le idee più chiare su quali sono limiti e vantaggi di entrambi i servizi e, quindi, su quale dei due bisogna scegliere, almeno finché il servizio di maggior tutela non verrà eliminato in maniera definitiva. Da quel momento in avanti, infatti, il mercato libero dell’energia sarà l’unica scelta possibile.

Servizio elettrico nazionale: di cosa si tratta?

Il Servizio elettrico nazionale è una delle due realtà che compongono l’Ente Nazionale dell’Energia Elettrica (meglio conosciuto come ENEL) e nasce a metà 2007, più precisamente nel mese di luglio, come conseguenza della liberalizzazione del mercato ibero dell’energia.

Tale società gestisce il mercato di maggior tutela, che si differenzia da quello libero dell’energia in quanto i prezzi della materia prima vengono fissati dall’ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) con cadenza trimestrale. Come potrete immaginare, questa tipologia di servizio permette agli utenti/clienti che ne usufruiscono di avere un prezzo unico e che, quindi, non cambia nelle varie società che ne fanno parte. Insomma, tutti gli attori che operano all’interno del mercato di maggior tutela non possono scegliere in autonomia i prezzi e le tariffe do proporre ai propri clienti o ai potenziali nuovi, ma devono sottostare a regole ben precise che vengono, appunto, deciso dall’Autorità appena citata.

Al contrario, il mercato libero dell’energia prevede, come suggerisce il nome stesso, una totale libertà da parte dei fornitori di energia di scegliere il proprio prezzo e di valutare autonomamente le offerte da fare ai propri potenziali clienti. In questo modo, ogni società può muoversi in maniera completamente autonoma all’interno del mercato in cui agisce, valutando e scegliendo in totale libertà il proprio tariffario, senza dover sottostare ad alcun vincolo.

Questo tipo di servizio, in vigore da ormai 14 anni e che, secondo alcune ricerche, può portare ad un risparmio anche superiore al 10% rispetto al mercato tutelato, da quindi l’opportunità di accedere a prezzi realmente competitivi e offerte e sconti super vantaggiosi per noi utenti che usufruiamo del servizio. Infatti, potendo ogni società decidere la propria tariffa, è inevitabile che ognuna di queste giocherà sempre al ribasso. Il risultato sarà quindi l’enorme possibilità di usufruire di prezzi realmente competitivi e che, oltre ad essere sempre più bassi, comprendono numerosi servizi aggiuntivi. Essendo difatti l’obiettivo delle varie aziende cercare di acquisire sempre più clienti, è infatti inevitabile che la concorrenza fra queste porti ad avere prezzi sempre più contenuti e offerte con molti vantaggi per chi decide di sottoscriverla.

Detto questo, torniamo all’argomento principale di questo articolo e scopriamo finalmente quando il Servizio Elettrico nazionale chiuderà in maniera definitiva.

Come già detto nella prima parte di questo articolo, la data di conclusione di questo servizio è stata più volte rinviata e, infatti, inizialmente fissata per il primo luglio 2020, è stata poi posticipata al 1° gennaio 2022 e, successivamente, addirittura al 2023.

Ad ora, quindi, se le cose non cambieranno ancora, il mercato di maggior tutela durerà fino al 1° gennaio 2023. A partire da questa data, perciò, ognuno di noi dovrà passare obbligatoriamente al mercato libero dell’energia e scegliere una delle società fornitrici inserite al suo interno. Ciò significa che, al momento in cui stiamo scrivendo, tutti coloro che hanno sottoscritto un contratto con una realtà che fa parte del mercato di maggior tutela hanno ancora oltre 1 anno (circa un anno e mezzo) per trovare una società appartenente al mercato libero dell’energia e sottoscrivere con questa un nuovo contratto di fornitura.

Ovviamente, nel caso non riusciste a realizzare il passaggio dalla maggior tutela al mercato libero entro questa data, potete stare tranquilli; non verrete sicuramente lasciati senza luce, ma vi verrà data la possibilità di effettuare il cambio nel minor tempo possibile.

Ora che abbiamo risposta alla domanda “Quando chiuderà il servizio elettrico nazionale?”, il nostro consiglio è quello di cominciare già ora ad informarvi e trovare le compagnie migliori e più convenienti per voi all’interno del mercato libero dell’energia.

In questo modo potrete scegliere con tutta calma senza dover decidere in fretta, prendendo quella che per voi sarà la decisione migliore, più conveniente, economica e vantaggiosa.

sistemi di antifurto 2021

Nuovi sistemi di antifurto 2021

Con le nuove tecnologie tutto può essere controllato, gestito e impostato più facilmente. Ciò ha reso molto più efficiente ogni ambito dello svago, del lavoro e, nel nostro caso, della sicurezza. Tantissimi anti-furto hanno integrato questo nuove tecnologie al loro interno, a volte basta scaricare un applicazione dal cellulare per impostare e controllare lo stato di sicurezza della casa, dell’ufficio o della bottega.
Qui vi presenteremo alcune dei nuovi sistemi di antifurto 2021, da istallare a casa, ma che possono essere adatti per ogni ambiente.

Mapishop Clarence Antifurto Allarme Casa

Questo sistema di anti-furto riesce a parlarti, nel vero senso della parola. Attraverso una voce guida vi guiderà in tutte le operazioni da svolgere e dandovi informazioni sullo stato della centrale. In dotazione sarà dato un grande schermo LCD che, tramite un menù a tendina, renderà più semplice l’impostazione. L’azienda produttrice vende sia il kit base ma anche altri accessori che possono essere integrati. L’anti-furto è equipaggiato di combinatore telefonico gsm che può essere gestito da lontano attraverso messaggistica o chiamata vocale. Nel caso in cui dovesse suonare l’allarme il sistema telefonico farà tutte le chiamate necessarie o quelle inserite manualmente, in modo tale da allertare chi di dovere.

Bentel Security Kit Absoluta Smart

Questo nuovo sistema di antifurto 2021 potrà interagire con voi direttamente con lo smartphone. La centrale contiene un programma facile, intuitivo e celere. Grazie all’applicazione integrata si può impostare il sistema di sicurezza con l’aiuto del tablet o del cellulare, senza l’aiuto di personal computer o altro. Sono disponibili due kit, una senza fili e l’altra nella versione classica con filo.

Allarme Casa Anti-intrusione Tiiwee

Un kit molto completo quello offerto dalla casa produttrice di questo sistema anti-furto. All’interno si trovano: due sensori per le varie porte e finestre, un telecomando e una sirena da 120 decibel. L’allarme è facile da montare e la sirena può essere velocemente attivata e disattivata col telecomando, anche a distanza considerevole. Sono presenti altri accessori. si possono aggiungere ulteriori sensori o rilevatori di movimento.

Somfy Home alarm plus

Ottimo sistema antifurto 2021 che evita i falsi allarmi. Questo sistema produce un margine, un bordo di sicurezza all’interno del cui il sistema individua movimenti o i tentativi di intrusione. Così facendo, la sirena si attiva molto prima dell’ingresso nell’ambiente interessato e l’allarme può essere inviato ai numeri interessati e direttamente al vostro cellulare. Riesce a dare protezione ad ogni ingresso e riconosce movimenti ordinari da quelli che costituiscono un’intrusione, ad esempio non rileva una foglia che vola o una palla che rimbalza.

Anti-furto e allarme AMC c24 gsm

Questo sistema di anti-furto è molto polifunzionale, può essere montato e impostato sia nelle abitazioni private che in uffici, fabbriche o aziende. La centrale è ad otto zone ma si può espandere fino a 24 e contiene un combinatore gsm integrato. L’anti-furto si può gestire molto facilmente sia di presenza, con una tastiera, che da lontano, tramite messaggistica sms. Il kit basilare contiene: una centrale, una tastiera, una sirena da interno e una da esterno e due sensori con infrarossi.

Bticino allarme casa MyHome 3485std

Questo sistema di anti-furto è gestibile attraverso un transponder o una semplice tastiera e può controllare fino a 72 zone. Può circoscrivere fino a sedici scenari ed ha una trasmittente tramite telefono PSTN che invia l’allarme. E’ pure dotata di morsettiera per connettere due contatti locali magnetici. Il tutto si può programmare attraverso l’applicazione Ti Security Standard.

Le informazioni su tanti altri anti-furti sono raramente ben comunicati attraverso siti specializzati, tranne qualche eccezione come antifurto.pro e pochi altri.
Nuovi sistemi escono ogni mese, grazie alle innovazioni tecnologiche, e dare una corretta informazione sulle nuove uscite non è facile. Qui, abbiamo solo riassunto alcune dei nuovi sistemi antifurto 2021, ma tanti altri sono presenti.

Bonus ristrutturazione edilizia 2020

Bonus ristrutturazione edilizia 2020: cosa prevede e come richiedere gli sgravi fiscali

Bonus ristrutturazione edilizia 2020 cosa prevede e come richiedere gli sgravi fiscali

Il bonus ristrutturazione edilizia 2020 è un’agevolazione fiscale, regolata dal art.16 bis del DPR 917/86 TUIR. É rivolto a tutti in contribuenti assoggettati a IRPEF intenzionati a portare migliorie al proprio immobile, e non è cumulabile con altre agevolazioni. Con la legge di bilancio 2020 la detrazione fiscale sulla ristrutturazione edilizia passa al 50% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2020, dopo tale data diminuisce al 36%. Il limite massimo rimborsabile, quindi, è di 96mila euro per unità immobiliare, distribuito in 10 quote annuali di pari importo. Esempio: portando in detrazione l’intero valore possibile di 96mila euro, verranno rimborsati 4800 euro all’anno per i successivi 10 anni. Chi è interessato a ristrutturare casa può godere di questi sgravi fiscali godendo, però, di alcuni requisiti obbligatori per poterli ricevere.

1.Chi ne può usufruire?

Possono usufruire del bonus ristrutturazione tutti i contribuenti assoggettati a IRPEF (imposta reddito persone fisiche), residenti o meno in Italia. Il soggetto può essere il proprietario dell’immobile oppure il titolare dei diritti di godimento sull’immobile stesso. Nello specifico:

  • Proprietario o nudo proprietario
  • Usufruttuario o locatario
  • Familiare o convivente
  • Soci di cooperative o imprenditori individuali
  • Soggetti che producono redditi in forma associata come società semplici

Nel caso vi sia un preliminare di vendita per l’immobile interessato al bonus di ristrutturazione edilizia, quest’ultimo spetta nei casi in cui il contribuente sia entrato in possesso dell’immobile, abbia sostenuto o lavori a proprio carico oppure si sia già registrato il compromesso.

2. Quali interventi rientrano nel bonus?

Gli interventi che rientrano nel bonus ristrutturazione 2020 riguardano tutte le unità immobiliari di qualsiasi categoria residenziale. Devono, però, riguardare:

  • Manutenzione straordinaria
  • Ristrutturazione edilizia
  • Restauro e risanamento conservativo
  • Manutenzione ordinaria (solo se riguarda parti comuni di condomini)

Nello specifico l’elenco dei principali lavori:

  • Accorpamento di locali
  • Allarme finestre esterne
  • Rifacimento pavimenti e balconi
  • Impianto elettrico
  • Impianto di condizionamento
  • Impianto antincendio
  • Ristrutturazione bagno
  • Rinnovo infissi
  • Piscina
  • Porte blindate
  • Scale e sottotetto
  • Schermature solari

Altre spese detraibili possono essere quelle di

  • Progettazione
  • Prestazioni professionali
  • Messa in regola impianto elettrico e metano
  • Acquisto materiali
  • Certificazione conformità lavori
  • Perizie e sopralluoghi
  • Oneri di urbanizzazione

3. Documenti necessari?

Il contribuente interessato ad avere le detrazioni fiscali del bonus ristrutturazione deve fare tutti i pagamenti delle spese di lavoro mediante bonifico parlante, riportante l’apposita dicitura. Esso deve, assolutamente, contenere i seguenti dati:

  • Causale versamento (art 16-bis del DPR 917/86)
  • Codice fiscale beneficiario
  • Codice fiscale o partita Iva di chi esegue i lavori

Nel caso di condomini sono necessari anche il codice fiscale del condominio e del suo amministratore. A questo si aggiungono altri documenti obbligatori che sono :

  • Domanda accatastamento immobile
  • Ricevute pagamento IMU
  • Dichiarazione consenso per esecuzione
  • Autorizzazioni con data inizio lavori e compatibilità con spese ammesse
  • Ricevuta di invio della comunicazione ENEA.

Quest’ultima serve per valutare il risparmio energetico conseguito con i lavori. Il contribuente deve, inoltre, inviare all’Azienda Sanitaria Locale competente per territorio una comunicazione con le generalità del committente e ubicazione dei lavori, la natura dell’intervento, i dati identificativi dell’impresa esecutrice e la data di inizio dell’intervento.
Con tutti questi requisiti e questi documenti alla mano potete iniziare a pensare di ristrutturare la vostra casa, consapevoli che potrete godere di un piccolo sgravo fiscale che non guasta.

antifurto wireless

Scegliere il miglior antifurto wireless: una guida completa

Come scegliere il miglior antifurto wireless? Quali sono i criteri e le caratteristiche delle quali dovremmo tenere conto per scegliere il sistema più adatto alla nostra abitazione, al nostro ufficio, oppure ancora alla nostra fabbrica o capannone?

Scegliere un buon antifurto e sceglierlo oggi wireless è la condizione necessaria per anche soltanto pensare di proteggere efficacemente i nostri beni, le persone che abitano i nostri ambienti o ci lavorano e più in generale per dormire sonni tranquilli, rimanere sereni anche quando si è in vacanza e avere la ragionevole certezza che nessun malintenzionato riesca ad introdursi.

Vediamo insieme, nella guida di oggi, quali sono le caratteristiche che dobbiamo aspettarci da un buon sistema antifurto – perché conviene sceglierlo wireless e come iniziare a ricercare la soluzione che sia più adatta per le nostre problematiche.

Wireless? La soluzione migliore che hai oggi a disposizione

Partiamo con una brevissima analisi sul perché la scelta migliore oggi è quella di scegliere un sistema senza fili per proteggere i nostri immobili.

I sistemi wireless utilizzano infatti tecnologie di ultima generazione per essere in grado di attivarsi (e di contattare o la centrale operativa o noi proprietari) anche nel caso in cui i ladri dovessero sabotare la linea telefonica classica.

I sistemi wireless infatti sono in grado di utilizzare SIM simili a quelle che utilizziamo nei nostri smartphone, per essere sempre in grado di chiamare e di segnalare un tentativo di effrazione.

I ladri di oggi sono sempre maggiormente preparati infatti e sanno bene che i sistemi antifurto classici posso essere facilmente aggirati e richiedono sempre una maggiore attenzione sia dagli installatori di sistemi antifurto sia da chi si occupa poi di farli funzionare. Le attenzioni da mettere in pratica sono diverse, tra le quali non può che spiccare appunto la scelta di un sistema di ultima generazione.

Il brand conta: affidati soltanto a chi ha anni di esperienza nel settore

Il brand conta e non è soltanto una mera questione di marketing. Moltissimi brand non del settore si sono appunto buttati nei sistemi antifurto quando questi sono diventati un grande business per chi li produce.

Sempre diverso però rivolgersi a chi appunto produce e installa sistemi antifurto da decenni. Che intendiamo dire? Intendiamo dire che un’azienda che ha sempre operato esclusivamente in questo settore ha in genere un know how e un livello di ricerca che chi si improvvisa non può neanche immaginare.

Scegliere dunque di rivolgersi ad un brand conosciuto è sempre una buona idea.

Occhio anche agli installatori

Presta anche attenzione a chi installerà il tuo sistema. Ricordati infatti che anche in questo caso i migliori marchi del settore ti mettono a disposizione o installatori interni, oppure affiliati.

Si tratta di una questione di fondamentale importanza, soprattutto quando andiamo a scegliere un sistema antifurto ad elevatissimo tasso di tecnologia, come appunto nel caso dei sistemi antifurto wireless.

L’installatore è importante tanto quanto la qualità del sistema, perché scegliere appunto un sistema che non sia installato a puntino vuol dire avere un sistema che non è in grado di proteggere adeguatamente i nostri immobili.

Scegli con cura, perché rivolgersi ad un installatore che non sia in grado di svolgere il proprio lavoro a puntino rende inutile la scelta del miglior sistema wireless antifurto.

sirena antifurto

Dove posizionare la sirena antifurto?

Scegliere una sirena antifurto non facile, vista la grande quantità di modelli presenti sul mercato e le differenti caratteristiche tecniche e tecnologiche di ciascuna di esse. Ci sono però delle semplici regole da seguire per avere un sistema di sicurezza efficiente ed efficace contro chi tenta di violare la vostra proprietà, in particolare per quanto riguarda il posizionamento della sirena d’allarme.

Ricordiamo che esistono due tipologie di sirene: quella da esterno e quelle da interno. Le prime servono a segnalare un tentativo di effrazione o di manomissione della sirena stessa, attirando l’attenzione del vicinato con un suono acuto e prolungato e con segnalazioni luminose. La seconda invece ha più una funzione di disturbo nei confronti di chi è entrato in casa o azienda con intenti illeciti.

La strategia migliore con una sirena antifurto esterna, è quella di posizionarla in un luogo che sia ben visibile: non bisogna sottovalutare infatti la funzione deterrente della sirena. Ci sono buone possibilità che i potenziali ladri, vedendo un’abitazione con allarme antieffrazione attivo e scelgano di rinunciare al colpo e cambiare bersaglio.

Tuttavia, ben visibile è sinonimo di facilmente accessibile. Pure mettendo in mostra la sirena, quest’ultima deve essere posizionata in un punto della casa di difficile accesso per i malviventi, in genere in alto sulla facciata, dove non ci siano appoggi come davanzali o pali della luce da poter utilizzare per avvicinarsi. Nonostante quasi tutte le sirene antifurto moderne siano dotate di sistemi antisabotaggio, molti ladri tentano ugualmente di disattivarle, specie se l’allarme non ha ancora attirato l’attenzione dei vicini.

A questo proposito, vi consigliamo di impostare il volume del suono intorno ai 120dB: è il massimo che la legge consente per non disturbare la quiete pubblica in caso di falsi allarmi, ma è comunque sufficiente per coprire un raggio di qualche metro e raggiungere i vicini.

Vi consigliamo anche di installare più di un apparecchio, meglio uno su ciascun lato esposto della vostra abitazione: in questo modo, da qualunque parte i ladri decidano di tentare l’effrazione, troveranno l’allarme antifurto a dar loro del filo da torcere.

La sirena antifurto interna invece, non deve essere visibile, anzi, meglio sarà nascosta, più efficace sarà la sua funzione di disturbo dei ladri. Infatti la caratteristica di un dispositivo d’allarme interno non è quello di allertare i vicini o le forze di polizia dell’effrazione, ma di disorientare e spaventare i ladri una volta entrati in casa. Il suono assordante e continuo dell’allarme può confondere i ladri, generare un senso di paura e di urgenza, intralciarli durante il furto e, nella migliore delle ipotesi, farli desistere e allontanare dalla vostra abitazione.  Sono stati segnalati alcuni casi ad esempio, dove i malviventi, concentrati nella ricerca della sirena stessa, si sono attardati troppo in casa e sono stati colti in flagranza dalla polizia.

Dunque è bene posizionare la sirena interna in un posto che non sia visibile, nascondendola agli occhi dei ladri. La Venitem, azienda italiana che da oltre 40 anni offre soluzioni innovative e affidabili nel campo dei dispositivi antifurto, ha realizzato la linea Ghost, sirene d’allarme fantasma, come suggerisce il nome. Le sirene Ghost, disponibili sia in versione tonda che quadrata, si incassano nelle controsoffittature o nei pannelli, mimetizzandosi alla perfezione con l’ambiente e risultando invisibili. Inoltre, risulta parecchio difficile provare a disattivare un apparecchio incassato nel soffitto, per cui i ladri non avranno altra scelta che scappare.

Un altro consiglio di vitale importanza è quello di non installare mai la sirena vicino alla centrale perché i ladri, nel tentativo di cercarla per silenziarla, possono essere condotti al cuore del sistema antifurto e disattivarlo. Per nascondere meglio la sirena, cercate di evitare prodotti che abbiano luci LED lampeggianti: anche se è difficile individuare la sirena a causa della propagazione del suono, lo stesso non si può dire se ci sono segnalazioni luminose. Alcuni prodotti della Venitem hanno un design studiato per armonizzarsi con qualsiasi stanza della casa, simili a degli oggetti d’arredamento piuttosto che ad un sistema antifurto. Non solo è possibile scegliere tra una vasta gamma di colori e forme, le sirene interne Venitem possono essere personalizzate con serigrafie e decalcomanie, sia per andare incontro al gusto del suo proprietario, sia per mimetizzarsi meglio agli occhi dei ladri.

Infine, se è possibile, si consiglia l’installazione di due sirene in parti diverse dell’abitazione e di scegliere dei luoghi con una buona acustica, per dare ai malviventi la sensazione di essere circondati e costringerli a scappare.

Differenza tra Citofoni, Videocitofoni e Campanelli

Differenza tra Citofoni, Videocitofoni e Campanelli

Differenze, caratteristiche tecniche, pro e contro dei Citofoni, Videocitofoni e Campanelli.

Citofoni, videocitofoni o campanelli? Non è facile rispondere a tale quesito. Ciascuno di questi tre semplici dispositivi viene utilizzato per determinate finalità, oltre ad avere caratteristiche tecniche ben precise e differenti l’uno dall’altro. Ecco un rapido confronto che vede come protagonisti questi tre piccoli apparecchi elettronici capaci di garantire un ottimo grado di sicurezza a chiunque scelga di installarli. In questo modo, sarà più semplice scoprire la differenza tra citofoni, videocitofoni e campanelli.

Campanelli: a cosa servono e quali sono le sue caratteristiche tecniche

Il nostro discorso si apre con i campanelli, un elemento essenziale per avvisarci dell’eventuale presenza di persone provenienti dall’esterno. E proprio questo rimane il suo obiettivo principale, il motivo per il quale ogni abitazione o edificio di qualsiasi genere è dotato di almeno un piccolo apparecchio di questo genere. Tale dispositivo è costituito in linea di massima da tre elementi fondamentali:
– un pulsante che va premuto per creare il contatto elettrico e generare un suono che deve essere subito udito;
– un apparecchio sonoro di piccole dimensioni, che può corrispondere ad una campanella, un ronzatore o qualsiasi modello dagli effetti simili;
– una sequenza di cavi elettrici che servono a far funzionare l’intero sistema senza alcun rischio.
Una volta trovati questi tre elementi, non bisogna fare altro che attendere che qualcuno bussi alla porta.

Citofoni: come sono fatti e da quali elementi sono costituiti

L’evoluzione naturale dei semplici campanelli è costituita dai citofoni. Stiamo parlando di apparecchi leggermente più sofisticati rispetto a quelli precedenti, anche se in realtà l’evoluzione tecnologica in questo senso non è così evidente. In tale circostanza, sono quattro gli elementi che non dovrebbero mai mancare per il corretto funzionamento di un oggetto del genere:
– la porzione riservata al contenimento del campanello, che deve suonare non appena ricevere una sollecitazione digitale;
– la porzione costituita dal microfono e dall’altoparlante, con la capacità di trasmettere suoni a diversi metri di distanza;
– l’immancabile pulsante per aprire la porta dell’androne di una qualsiasi struttura;
– quell’insieme di ulteriori pulsanti interni ed esterni che tengono sotto controllo ogni palazzo.

Videocitofoni: perché sono considerati gli apparecchi più sicuri in assoluto

Concludiamo con quella che viene considerata come l’evoluzione naturale dei citofoni, ossia i videocitofoni. Un dispositivo di questo tipo è stato costruito al fine di incrementare il livello di sicurezza di un determinato appartamento grazie all’inserimento della moderna funzione video. Con quest’ultima innovazione, è possibile dare un’occhiata a chi ha premuto il pulsante per suonare il campanello e muoversi con cognizione di causa. Stavolta gli elementi che compongono tale pezzo sono tre:
– la porzione contenente il campanello;
– la porzione contenente il citofono (con l’intera pulsantiera interna ed esterna);
– la porzione contenente la sezione audio e il monitor visibile dall’interno dell’abitazione, ma ovviamente non dall’esterno.

La differenza tra citofoni, videocitofoni e campanelli

Qual è la differenza tra citofoni, videocitofoni e campanelli? La risposta è piuttosto semplice. I videocitofoni sono l’evoluzione naturale dei citofoni, che a loro volta non sono altro che una versione maggiormente approfondita e fornita dei classici campanelli. Tutti e tre i dispositivi hanno tre comuni denominatori, ossia la necessità di premere un pulsante, la capacità di quest’ultimo di generare un suono in maniera istantanea e quella serie di cavi elettrici grazie ai quali tale procedura diventa possibile. Ad ogni modo, un videocitofono si lascia preferire perché in grado di garantire un livello di sicurezza nettamente superiore rispetto al citofono. A fare la differenza è la componente video, insieme al monitor che non è presente negli altri due marchingegni. Sul sito electrolight.it è possibile trovare tutti e tre i tipi di apparecchi e selezionare quello che può fare maggiormente al caso di un determinato bacino d’utenza.

lampade a LED

Risparmiare con le lampade a LED

Le lampade a LED hanno numerosi vantaggi: consumano meno, se ne trovano varie che producono luce praticamente di qualsiasi colore pensabile, durano molto nel tempo. Queste affermazioni sono vere, ma in realtà ciò che importa al singolo consumatore non è il concetto generico, quanto il diretto confronto con le lampadine di altre tipologie. La domanda che ci dovremmo porre quindi è la seguente: quanto consuma una lampadina a LED rispetto ad un’omologa a incandescenza o a fluorescenza? Alcune ricerche in questo ambito hanno risposto a questa precisa domanda.

Le lampadine “vecchie”

La più tradizionale tecnologia utilizzata per le lampadine è quella a incandescenza; le lampadine contengono al loro interno un filamento che viene attraversato dalla corrente elettrica, cosa che lo riscalda e lo rende incandescente, producendo luce. Queste lampadine consumano fino a sei volte l’energia elettrica consumata da una lampadina a LED; se si considerano invece le lampadine a fluorescenza, le cosiddette lampade a risparmio energetico, consumano circa il doppio rispetto ai più moderni prodotti a LED. Si deve poi anche considerare che quasi tutto il consumo del LED viene direttamente tradotto in luce, mentre per le altre tipologie di lampade più datate buona parte di quanto consumato viene dissipato in calore.

Quanto dura una lampada a LED

Non solo i LED consumano meno, ma il metodo costruttivo è molto meno inquinante, considerando anche la fase di smaltimento dei prodotti esausti; non solo per il minore utilizzo di materiale inquinante e non riciclabile, ma anche perché per raggiungere le ore di utilizzo di una singola lampada a LED ci serviranno circa 3 lampade a fluorescenza e più di 20 lampade a incandescenza. Queste ultime sono ormai fuori produzione in tutta Europa e non è neppure possibile trovarle nei negozi, salvo i prodotti di fine serie. Per quanto riguarda le lampade a fluorescenza è probabile che faranno la medesima fine nei prossimi anni. La tecnologia LED infatti ha una migliore resa sotto tutti i punti di vista.

Il costo di una lampada a LED

Allora perché non possediamo tutti lampade a LED, ed esclusivamente quelle in tutta la casa o anche per quanto riguarda l’illuminazione stradale? La risposta sta nel costo di un prodotto a LED, che è decisamente più elevato rispetto a quello di lampade con altra tecnologia. Solo questo frena moltissimi italiani dal sostituire subito le vecchie lampade, anche se non sembra una motivazione sufficiente. Prima di tutto perché il risparmio ottenuto utilizzando il LED in tutta la casa è ben maggiore rispetto alla spesa sostenuta per l’acquisto. Certo, per chi ha una casa grande, con varie lampade di diverse dimensioni, si tratta di un vero e proprio investimento; che però si ripagherà rapidamente nei mesi a venire. Per altro sono anche disponibili numerose proposte LED per kit di prodotti di alta qualità venduti a prezzi concorrenziali. I molti casi un singolo kit, o al massimo un paio, può essere sufficiente a rimpiazzare quasi tutte le lampade di casa. Portando a un risparmio significativo che durerà per le circa 25.000 ore di uso previste per ogni singola lampada.