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Scegli una lampada votiva per l eternità

Scegli una lampada votiva per… l’eternità

Le onoranze funebri e l’omaggio ai defunti

Le onoranze funebri comprendono tutta una serie di celebrazioni finalizzate ad omaggiare e, per l’appunto, onorare la memoria del defunto. Sono diversi i metodi attraverso cui ricordare i propri cari: in primis, ovviamente, vi è la consultazione di un’azienda apposita che sappia rispettare le esigenze dei familiari di colui che è venuto a mancare. Le imprese in questione si contraddistinguono le une dalle altre per le modalità con cui i funerali e i riti funebri vengono organizzati e celebrati: alcune aziende puntano sullo sfarzo, altre su riti più contenuti, altre ancora su una via di mezzo che possa in ogni caso soddisfare pienamente le aspettative di coloro che intendono ricordare la persona scomparsa.

Ricordare il defunto: la luce votiva

Tra le usanze più apprezzate in assoluto dal punto di vista del ricordo e dell’omaggio nei confronti del defunto va evidenziato l’utilizzo della luce votiva. Le lampade votive, come dice il nome stesso, consistono in un lumino funzionante, nella maggior parte dei casi, grazie al collegamento all’impianto votivo cimiteriale. La lampada votiva è un elemento tradizionale e ampiamente sfruttato ai fini della commemorazione della persona scomparsa, come si può osservare nei cimiteri di qualsiasi città. Spesso si parla di lampada votiva perpetua in quanto il lumino, essendo collegato all’impianto elettrico cimiteriale, non perde mai di intensità nel tempo, risultando sempre illuminato. Sarà anche per questo motivo che la lampada votiva appare come una delle soluzioni più apprezzate nell’ambito delle onoranze funebri: una luce che non si spegne mai, nonostante passino gli anni, è sinonimo di vicinanza costante al defunto.

Onoranze funebri: le richieste specifiche

Non sempre è facile individuare una valida azienda di onoranze funebri che possa commemorare colui o colei che è scomparsa. Tuttavia, è pur sempre possibile prendere alcuni accorgimenti prima di mettersi in contatto con un’impresa funebre piuttosto che con un’altra. In linea generale, alla base di tutto vi è la completezza del servizio: un’impresa che fornisca, tra le altre cose, un gran numero di opzioni commemorative sarà sicuramente più valida rispetto a chi, invece, fornisce un servizio piuttosto esiguo. Se invece si desiderasse ottenere un servizio specifico, oppure di un’agenzia funebre che si trovi in una specifica zona della tua città, allora sarà utile fare ricerche specifiche, come ad esempio:Onoranze funebri a Niguarda. Una volta messi in contatto con l’agenzia funebre della zona, si dovranno avanzare le proprie richieste ai gestori dell’impresa. Richieste come la scelta di celebrare il funerale in una certa maniera, o di utilizzare un certo tipo di lampada votiva, o ancora di optare per una tipologia ben precisa di arte funebre.

D’altronde, l’ultima parola spetta sempre al cliente.

Guida alla scelta del videocitofono

Guida alla scelta del videocitofono

La scelta del videocitofono è un momento cruciale per chiunque stia per completare una ristrutturazione o voglia, più semplicemente, rendere più sicura la propria abitazione. Una rapida guida alla scelta del videocitofono potrebbe aiutare nell’impresa di fare chiarezza e ponderare meglio gli acquisti.
Premesso che è impossibile addentrarsi nei tecnicismi e in tutto ciò che ha a che vedere con cablaggi, impianti e collegamenti interni (per i quali sarebbe meglio affidarsi a un tecnico elettricista preparato e qualificato in impianti di videosorveglianza, che possa analizzare in loco la situazione),  possiamo suggerire alcuni trucchi per scegliere il videocitofono ideale dal punto di vista puramente funzionale.

 

Guida alla scelta del videocitofono: consigli per l’acquisto

Come ci spiega Emmebistore, azienda specializzata in sistemi di videosorveglianza e videocitofoni, i videocitofoni di buona qualità devono essere robusti e in grado di resistere alle intemperie senza che venga compromessa la qualità audio/video che sono in grado di restituire all’osservatore che li utilizza.

Per scegliere un videocitofono è inoltre necessario considerare:

  • Il numero delle pulsantiere: ovvero il numero di apparecchi da applicare all’esterno. Quanti devono essere? Dipende dal numero di ingressi dell’abitazione. Se ci sono porte sul retro, sarà necessario optare per 2 o più pulsantiere;
  • Il numero di comandi interni per la risposta: se l’appartamento che il videocitofono dovrà servire è piccolo o strutturato su un piano soltanto, ne basterà uno. In caso contrario sarebbe suggeribile prevedere un comando interno per ogni piano dell’abitazione o per ogni vano molto frequentato (es. cucina e camera da letto);
  • La tipologia dei comandi interni: in molte villette multi-familiari convivono nello stesso appartamento l’anziana nonna e, ad esempio, i giovanissimi nipoti. In base alle aree frequentate maggiormente da ambo i soggetti, risulterà utile predisporre sia comandi interni con monitor funzionali e tecnologici, che soluzioni più semplici e pratiche, intuitive, come i classici comandi interni con cornetta. Questo consentirà, all’interno della stessa struttura abitativa, di far coesistere la tecnologia più avanzata con la semplicità d’uso, perfetta per chi, con la tecnologia, non ci va molto d’accordo;
  • L’eventuale acquisto di sistemi di split: gli splitter di risposta consentono di aprire singolarmente, ad esempio, il cancello d’accesso al garage e il portone d’ingresso. Se assenti e non previsti nell’impianto, l’eventuale apertura di una porta scatenerà inevitabilmente anche l’apertura degli altri ingressi, di qualunque tipo essi siano. Se la soluzione abitativa prevede doppia porta o porta + garage, meglio dunque affidarsi a un buono splitter del segnale così da poterle governare singolarmente.
Caldaia che non funziona come intervenire dal punto di vista elettrico ed idraulico

Problemi alla caldaia? come intervenire dal punto di vista elettrico ed idraulico

Una caldaia a gas che non si accende è inutile finché non viene riparata. Le caldaie devono accendersi per far funzionare il riscaldamento centrale della casa e per alimentare l’acqua calda ad uso sanitario che esce dai rubinetti dei lavabi e delle docce. Tuttavia, scoprire perché una caldaia non funziona può essere una sfida e probabilmente sarà necessario l’aiuto di un ingegnere, di un idraulico o di un elettricista. I problemi, infatti, potrebbero essere di varia natura, interessare vari comparti singoli o che lavorano insieme. Oggi, con questo articolo scopriremo come far tornare alla vita una caldaia che non ne vuol più sapere di funzionare. Se dopo i vari tentativi che facciamo da soli non riusciamo a ripristinarne il funzionamento occorrerà chiamare un tecnico di assistenza caldaie certificato.

 

Il prezzo di un intervento del genere varia a seconda della natura del guasto. Normalmente c’è una quota fissa per i “diritti di chiamata”, nell’ ordine di 30 o 40 euro, che verranno scalati al momento che si accetta la riparazione della caldaia. Il costo totale dell’intervento è influenzato anche dal tipo di componente da sostituire e dal tempo occorso per la riparazione.

 

In alternativa, se disponi di una copertura di assistenza della caldaia sottoscritta con alcuni tipi di assicurazioni l’intervento è gratuito. C’è da chiamare un numero verde di pronto intervento con i tecnici a disposizione che interverranno entro 24 ore dalla chiamata.

 

Per scoprire perché la tua caldaia non si accende, rispondi alle seguenti domande:

Hai ancora del gas?

Accendi i fornelli della cucina o un altro apparecchio a gas per verificare che la fornitura di gas domestica funzioni ancora. Se la tua fornitura non funziona, controlla che la valvola di intercettazione del gas sia aperta: tu o altri potrebbero averla accidentalmente chiusa. Se la valvola è aperta ma non hai ancora il gas, dovrai contattare il tuo fornitore di servizi di utilità pubblica per scoprire cosa è andato storto.

Il ripristino della caldaia funziona?

La caldaia non si accende? Molti modelli hanno un interruttore manuale di ripristino (reset), premilo per spegnere e riaccendere la caldaia e ricalibrare i suoi meccanismi. Se non riesci a vedere questo interruttore sulla tua caldaia, potresti essere in grado di ripristinarlo spegnendo e riaccendendo l’alimentazione elettrica. Questo può risolvere una vasta gamma di guasti alla caldaia. Prova a controllare il manuale per vedere dove è posizionato il tasto di reset o di spegnimento.

La pressione dell’acqua è troppo bassa?

Alcune caldaie smetteranno di funzionare del tutto e non si accenderanno se la pressione dell’acqua è troppo bassa. Le caldaie domestiche dovrebbero avere una pressione dell’acqua di 1 bar – questo valore dovrebbe essere segnato sui manometri. Se la pressione sulla tua caldaia è inferiore gira la manovella, solitamente blu, per far caricare l’acqua. Sentirai il rumore tipico di caricamento dell’acqua. Fermati quando sei di nuovo ad 1 bar di pressione.

Il tubo della luce pilota è otturato?

Nel corso del tempo, la fuliggine e altri detriti possono formarsi all’interno di un tubo iniettore pilota, intasandolo. Il tubo pilota, o fiamma pilota, è accesa sulla caldaia? Potrebbe essere a causa di detriti. Tutto ciò può portare a luci pilota che continuano a soffiare, o luci pilota che non si accendono affatto. Per controllare e rimuovere tutte le sostanze all’interno del tubo. Affidati ad un professionista del settore, questa è un operazione molto delicata e la rottura del tubo dell’iniettore del gas o il suo montaggio improprio potrebbero causare perdite di gas, incendio e avvelenamento da monossido di carbonio.

Calcare all’interno dei tubi dell’acqua

Molti modelli sono dotati di decalcificatore, un piccolo serbatoio che toglie il calcio dall’ acqua. Un accumulo eccessivo che si è formato all’ interno dei tubi nel corso degli anni ostruisce il passaggio dell’acqua. I tubi vanno lavati con decalcificatore.

La caldaia funziona ma continua a spegnersi

Se il tuo termostato si è rotto, la tua caldaia non sarà in grado di riconoscere la temperatura dell’acqua, e si spegnerà automaticamente per evitare il surriscaldamento dell’apparecchio o perché presume che abbia già raggiunto la temperatura richiesta. Dovrai sostituire il termostato: potresti risparmiare denaro acquistando un termostato più recente, in quanto ciò potrebbe ridurre le tue bollette energetiche a lungo termine. Molto interessanti sono i nuovi cronotermostati wifi che permettono di controllare da remoto l’accensione e lo spegnimento della caldaia quando non siamo in casa. Si risparmiano parecchi soldi in bolletta del gas grazie ad una migliore gestione del consumo energetico.

 

Anche lo scambiatore di calore potrebbe essersi rotto. Sarà necessario sostituirlo, in quanto potrebbe essere pericoloso, specialmente se la caldaia continua ad accendersi e spegnersi.

 

Se la caldaia continua a spegnersi, ciò potrebbe essere dovuto a valvole chiuse, aria compressa nel sistema o alla pompa rotta. La caldaia si spegne automaticamente a causa di meccanismi di sicurezza incorporati – se non si spegne, la caldaia potrebbe surriscaldarsi.

 

Se c’è aria nell’impianto basta far sfiatare i singoli radiatori dalle valvoline che si trovano di lato su ogni calorifero.  Controlla se i tuoi radiatori sono caldi come dovrebbero essere – se alcuni di loro sembrano freddi, fai uscire acqua e aria dalle valvoline. Se c’è abbastanza aria nel sistema ciò farà sì che la caldaia si spenga, dovrebbe essere ovvio quando si inizia a spurgare i radiatori, poiché ne uscirà molta di aria.